Cucinare con i quattro elementi: “Cooked”, i documentari di Michael Pollan sulla trasformazione del cibo

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di Elena Abou Mrad

Se pensavate che Netflix fosse fatto solo per le maratone di Orange is the New Black, vi sbagliavate. La celebre piattaforma di streaming, approdata in Italia lo scorso ottobre, offre infatti documentari di altissimo livello. Fra i miei preferiti ci sono quelli sul cibo, come il famosissimo Jiro e l’arte del sushi, la serie di documentari Chef’s Table sugli chef migliori al mondo, oppure The Search for General Tso, che indaga le origini di un piatto asiatico di cui ero ghiottissima a New York.

Sulla homepage di Netflix, tuttavia, spicca per la bellissima fotografia Cooked, una serie di documentari sulla trasformazione degli alimenti che si ispira ai quattro elementi naturali. Tratta dal libro Cooked. A Natural History of Transformation (2013) di Michael Pollan, che da venticinque anni scrive sull’intersezione di natura e cultura attraverso il cibo. Fra le sue opere più celebri, cito The Botany of Desire: A Plant’s-Eye View of the World (2001), The Omnivore’s Dilemma: A Natural History of Four Meals (2006) e In Defense of Food: An Eater’s Manifesto (2008).

I quattro documentari di Cooked esplorano i diversi metodi di trasformazione del cibo, la loro evoluzione e il loro impatto sull’umanità. Lo scopo di Michael Pollan è invitare le persone a tornare alla cucina, per reclamare le tradizioni perdute e recuperare l’equilibro nella vita.1

Ogni episodio della serie si apre su un diverso scenario del mondo, e su un particolare tipo di trasformazione che il cibo subisce. Il primo dei quattro documentari è dedicato all’elemento che reputiamo più indispensabile in cucina: il fuoco, raccontato attraverso le parole degli aborigeni australiani. Nel secondo episodio, ci si sposta in India per imparare l’arte della cucina con l’acqua, resa possibile diecimila anni fa dalle pentole di terracotta, capaci di resistere al calore.

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Cosa bolle in pentola? Un’immagine tratta dal documentario “Water”

I miei episodi preferiti, però, sono il terzo e il quarto, dedicati agli elementi che meno ci aspetteremmo di trovare in cucina: aria e terra. “Air” è un documentario incentrato sulla panificazione, una tecnica antichissima e che ha veramente qualcosa di magico. La prima scena si apre sul Marocco, dove è ancora comune preparare il pane in casa e portarlo a cuocere al forno. Da questo approccio “arcaico”, Pollan passa a descrivere i processi industriali di produzione del pane, che culminano nell’inquietante Wonder Bread, un pane in cassetta americano prodotto con farina altamente raffinata, e quindi privata delle sostanze nutritive naturali del grano.

La parte più affascinante del documentario è quella dedicata a The Cooking Lab, il laboratorio di Modernist Cuisine nel quale si fa ricerca sul cibo e si sviluppano nuovi modi di preparare gli alimenti. In particolare, il fondatore Nathan Myhrvold spiega il ruolo fondamentale del glutine nella lievitazione del pane.

L’ultimo episodio della serie, “Earth”, spiega come la fermentazione sia un processo fondamentale per conservare i cibi, ma soprattutto per renderli deliziosi. Prima di questo documentario, non mi ero mai accorta di quanti dei miei cibi preferiti fossero frutto dell’interazione con microorganismi microscopici. Pensateci un attimo: birra, cioccolato, formaggi. Per questi alimenti e bevande meravigliosi, dobbiamo ringraziare i batteri!

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Le muffe dei formaggi stagionati vengono analizzate in laboratorio, in un’immagine tratta dal documentario “Earth”

Seguendo il viaggio del cibo dal campo fino alla nostra cucina, questi documentari ci aiutano a capire come, cucinando, decidiamo di far parte di un sistema più grande di noi, che coinvolge altri esseri viventi e l’ambiente che ci circonda. Cucinando, trasformiamo il cibo da materia grezza e immangiabile (basti pensare ai chicchi di grano), a fonte di vita. Cucinando, ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte alimentari, non solo per quanto riguarda il rispetto per gli animali che sono stati uccisi, ma anche in termini di sostenibilità ambientale e di equità delle condizioni di lavoro di chi produce il cibo che consumiamo.

Per usare le parole di Michael Pollan: “Cooking is a political act”: Cucinare è un atto politico.2

Il documentario Cooked è disponibile su Netflix anche doppiato in italiano.

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